Un gruppo di ricercatori italiani della EXPLORA, a conclusione dell’Anno Internazionale Polare 2007/2008, hanno dato vita al Progetto “EARTH MATER” con gli scopi di unire la scienza e l’avventura. Tra le molteplici finalità, hanno organizzato il tentativo di salita a una “Montagna senza Nome” nell’HIMALAIA, sulla catena montuosa dell’area del Rolwaling sulla catena montuosa dell’Everest.
Il Progetto “EARTH MATER” è un programma scientifico finalizzato, essenzialmente, alla ricerca delle regioni considerate estreme per la vita umana. Il progetto è la continuazione della “SAXUM EXPEDITION” 2008, effettuata nella Groenlandia Orientale, per avviare lo studio delle popolazioni artiche di etnia mongola come gli INUIT, con lo scopo di confrontare i risultati della ricerca, tramite la collaborazione del popolo Tamang e Sherpa dell’Himalaia.
Il Progetto “EARTH MATER” ha inoltre, come obbiettivi primari, quelli della divulgazione delle nuove ricerche scientifiche e della didattica, volti a trasmettere e contribuire nell’ampio panorama scientifico internazionale, alle nuove generazioni ed alla classe politica le conoscenze acquisite e la consapevolezza delle nostre responsabilità nella conservazione della vita sul pianeta Terra.
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Scopi della spedizione erano i seguenti:
1. Simbolico:
a) Sviluppo del Progetto “Pietre e Popoli: con la donazione di una roccia del Gran Sasso sulle vette Himalayane ,con sopra inciso: ”..Ove la pietra è figlia della Luce..” G. d’Annunzio, in occasione al 150° Anniversario dell’Unità d’Italia . Scalata ed esplorazione di una Montagna senza Nome in uno dei satelliti dell’ Everest - Rolwaling .
b) Sviluppo del Progetto “Carta dei Popoli Artici” Il popolo Tamang e Sherpa: “Ricerca della Tribù Perduta”.
2. Medico-scientifico:
a) Campionamento e studio delle rocce dell’area montuosa del Rolwaling, immersioni sul lago glaciale, Tsho-Rolpa a 4580 metri (27°lago in altezza al mondo).Collaborazione con i Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso - INFN / LNGS: con l'Esperimento ERMES ,responsabile il Prof. Wolfango Plastino.
The Gran Sasso National Laboratory - National Institute of Nuclear Physics (LNGS-INFN) is located inside the largest aquifer of the Central Italy. The hydrological and hydrogeological properties have been monitored and studied during construction of the highway tunnel and LNGS-INFN. These studies have emphasized a complex structure of aquifer due to geological and lithological settings. The presence of semi-permeable and / or impermeable structures produce different hydrologic and geochemical patterns in the various compartments of the aquifer.
Within the framework of the INFN´s scientific program ERMES (Environmental Radioactivity Monitoring for Earth Sciences) radon (222Rn), radiocarbon (14C) and tritium (3H) are monitored in the groundwater inside the LNGS-INFN, and different chemical, physical and fluid dynamical characteristics of groundwater have been detected. The uranium (U) groundwater monitoring started on June 2008 with the aim of better defining the 222Rn groundwater transport processes through the cataclastic rocks as well as to check its contribution to the neutron background at the LNGS-INFN.
The cosmic noise reduction observed at the LNGS-INFN makes it possible to perform high precision 14C measurements and ERMES extended the present maximum dating limit from 58,000 BP to 62,000 BP (5 mL, 3 days counting).
ERMES applied to Fluid Earth Physics, particularly to lagrangian atmospheric transport modelling and oceanic benthic boundary layer confirmed the unique opportunity to perform radioactivity measurements in an ultra low level background environment such as LNGS-INFN.
b) Campionamento e studio dei microrganismi acquatici in ambienti estremi già effettuate in: Islanda - Groenlandia - Alpi occidentali e Appennino Centrali - Perù - Etiopia .
c) Mappatura orale e prelievo di mucosa orale (tramite impronte siliconiche, DNA) degli abitanti dei villaggi del Rolwaling.
3. Umanitario-divulgativo:
a) Realizzazione e vendita a spedizione conclusa, del libro fotografico “Earth Mater Expedition 2011” The lost Tribe”, i cui proventi saranno devoluti agli abitanti dei villaggi Tamang e Sherpa per lo sviluppo e creazione di un Museo-Scuola: Progetto “Identità Perdute”,in accordo e collaborazione con il Prof.Prem Khatri di Kathmandu.
4. Alpinistico:
Descrizione:
Lo sviluppo orografico della valle si stende da ovest ad est ai piedi del Gauri Shankar (7145 m) il Rolwaling è un’area isolata e culturalmente diversa dal resto del Nepal, una quieta regione di montagna, raramente visitata, che concede di assaporare un’atmosfera ancora incontaminata.
La parte bassa della valle è ampia e caratterizzata da un ambiente tropicale, foreste, terrazzamenti,insediamenti agricoli. Salendo di quota le gole profonde danno accesso ai circhi morenici della parte più alta che, dominata da Chobutse (6685), Takargo (6790 m) e Tengi-Ragi Tau (6943 m) trova un passaggio
verso il Kumbu, Namche Bazar e la regione dell’Everest attraverso il passo glaciale del Tesi Lapcha (5700m) tra il Tengi-Ragi Tau ed il Parchamo. La traversata si svolge in una area che seppur popolata è praticamente priva di collegamenti con la “civiltà”.
Nella parte alta si passano più giorni sui ghiacciai e l’isolamento e difficoltà di ritirata in caso di maltempo si fanno seri. Negli ultimi anni si sono verificati degli imponenti crolli di roccia del Tshoboje 6689 metri sulla destra orografica oltre il lago Tsho-Rolpa otre i 4800m. La via ideale effettuata per salire oltre il grande ghiacciaio Dorolambao occorre traversare tutto il ghiacciaio Trakardang fino all’imponente muro di ghiaccio inviolato del Bigphera.Go-Shar 6900 m e salire con difficoltà alpinistiche 3° grado i canali e le placche al di sotto seraccata di confluenza dei due ghiacciai (pericolo di valanghe).Ugualmente per la discesa dal Thasi Lapcha il pericolo delle valanghe è costante.Abbiamo attrezzato con corde il canale sud che porta in vetta del ripidissimo Tengi-Ragi-Tau (6943 m) da quota 5800 a 5100 metri.
Fase operativa:
1. Rolwaling: Singati 920 metri – Simigaon 2000 (3 giorni) Temp. 20-25 C° Singati; Temp. 10-5 C° Simigaon
2. Simigaon 2000 metri slm/ Beding 3600 metri slm/ Na 4180 Metri slm (3 giorni). Temp. 10 C° a -2C°.
3. Due giorni di acclimatazione.
4. Da Na 4180 metri al campo sul ghiacciaio, oltre il lago glaciale Tsho Rolpa a 4800 metri. Il lago era completamente ghiacciato. Temp. – 2C° a – 5C° ,campo intermedio,in condizioni invernali, lunga marcia tra enormi blocchi di granito e ghiaccio del ghiacciaio al di sotto del Bigphera Go-Shar 6900metri. Posizionamento del campo "Seracco".Dopo aver superato una bastionata rocciosa con passaggi di II° e III° su placche e canali, oltrepassiamo la seraccata del ghiacciaio Dolambau. Neve fresca nei canali, oltre i 50 cm di spessore.Progressione dura e "delicata" per il pericolo di valanghe.
5. Viene collocato un campo sul ghiacciaio a 5400 metri. Tempo brutto, nevica. Una valanga passa a un centinaio di metri dal campo. 40 cm di neve fresca. Stabiliamo un campo sotto un seracco “protettivo”. Temperature medie giornaliere – 3C° , - 10C°. Doniamo i calzini termici di riserva ai nostri portatori, oltre agli scarponi da trekking. Superiamo varie placche di roccia ghiacciate e canali. Condizioni pessime del tempo (temperatura invernale). Area selvaggia, remota e priva di collegamenti; un eventuale recupero in elicottero sarebbe molto difficoltoso.
6. Salita al Tashi Lapca e percorrendo la cresta del Parchamo,oltre i 5880 metri. Tempo brutto, continua a nevicare. Con il satellitare il metereologo Dott. Madrigali, ci comunica la presenza di un vortice ciclonico a 5500 metri al di sotto di noi. Si preannuncia un forte maltempo. Incontriamo il cadavere di un uomo, morto negli anni passati. Gli Sherpa chiamano quell’area la “Tomba”. Posizioniamo la pietra del Vittoriale degli italiani.
7. viene collocato il campo a 5700 metri. Le temperature sono al di sotto dei – 10C°, vento . inizia il campionamento delle rocce per conto dell’INFN del Laboratorio di Fisica Nucleare del Gran Sasso.
8. il tempo continua ad essere brutto. Attrezziamo con corde fisse i canali di discesa al di sopra del campo base dei giapponesi (per il Parchamo e Tengi-Ragi- Tau). 1000 metri di discesa con il pericolo costante di valanghe, lungo i ripidi canali ghiacciati del Tengi Ragi di circa 7000 metri. Nevica.
9. Arrivo al villaggio di Thame a 3800m; continua a nevicare. Tutto bene.
10. Arrivo a Nanche Bazar a 3400metri, incontro con Anu Sherpa, componente della Spedizione Italiana all’Everest del 1973 di Guido Monzino. Grande Emozione.
11. Arrivo a Lukla a 2800 mt. oltre 151 Km e 9969 metri di dislivello complessivi, tra valli e monti dell’Himalaya remota.
I componenti al spedizione:
Davide Peluzzi: -Capo Spedizione Earth Mater 2011 - CAI L’Aquila - Explora.
Ninma Tamang: - Guida Himalayana - Nepal
ROBERTO MADRIGALI (IN ITALIA):METEOREOLOGO - EXPLORA-
Paolo Trentini: C.N.S.A.S. Abruzzo CAI Teramo - Explora-
Federico Spada: C.N.S.A.S. Abruzzo CAI Teramo - Explora-
Roberto Ferrante: C.N.S.A.S. Abruzzo CAI Teramo - Explora-
Biagio Mengoli: C.N.S.A.S. Abruzzo - Explora-
Paolo De Laurentis: C.N.S.A.S. Abruzzo Guida Alpina - Explora-
11 membri tra portatori e cuoco (Tamang)della squadra della Trekking Destination
Con il supporto a Kathmandu di
Giorgio Marinelli - Presidente Perigeo
Maurizio Felici Guida Alpina - Explora
Metereologo : Roberto Madrigali
Esperimento ERMES dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso INFN :Wolfango Plastino
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