On our site we are a "scream" help, to give voice to men, women and children of extreme lands of the Himalayas, where life struggles every day against death. Sometimes it takes very little to give hope to the less fortunate ... to begin with you have to be there.
sabato 18 febbraio 2012
Earth Mater : Sulle tracce del'Uomo / Mostra e Convegno
Evento multidisciplinare che spazia da una mostra fotografica descrittiva - illustrativa della Earth -Mater Expedition (progetto di Davide Peluzzi e Gianluca Frinchillucci); dalle vette del Gran Sasso alle montagne senza nome dell’Himalaya, ad un Convegno su mutamenti Climatici, Esplorazione e Cooperazione Internazionale, Ambiente ed attività di ricerca multidisciplinare dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso - passando per il forte legame d’identità culturale sussistente fra l’Abruzzo ed il suo Vate . I versi di Gabriele d’Annunzio “ove la pietra è figlia della luce”, sono immortalati sulla pietra miliare del VITTORIALE degli Italiani, collocata simbolicamente dagli esploratori fra le ventose vette dell’Himalaya, laddove la terra tocca il cielo.
Partendo dalla creazione di Madre Terra, si approcceranno lungo il percorso espositivo diverse discipline scientifiche. Il fascinoso mondo della geologia (con pannelli e tavole descrittive) consentirà un’illustrazione esauriente delle origini del pianeta, poi si passerà al campo della biologia per approdare infine alla sfera della genetica umana ed all’antropologia, analizzando l’influsso del clima su queste discipline. Verranno illustrate anche le attività di ricerca multidisciplinari svolte dai Laboratori Nazionali del Gran sasso (LNGS).
La mostra è articolata in quattro macroaree geografiche. Il viaggio virtuale partirà dal continente Africano , per poi approdare nel cuore della ricerca esplorativa: l’Asia (Himalaya) fino ad arrivare alla culla del Vecchio Continente (l’Europa), proseguendo verso l’ America , per concludersi nell’ Artico, mettendo in luce la vocazione alla cooperazione della Perigeo International rivolta alle aree della terra in maggior difficoltà. L’idea è quella di mettere in scena 4 gigantografie,ogni immagine aprirà il sipario su scenari diversi. Accanto a queste,scatti in formato più piccolo e brevi testi per illustrare le tappe dell’esplorazione, prendendo per mano il visitatore nel compimento di un viaggio attraverso la fotografia. Oltre agli scatti, è prevista l’esposizione di oggetti emblematici e dalla forte rilevanza simbolica raccolti nel corso della Earth Mater Expedition e delle altre missioni della Perigeo International Community Onlus in Italia ed all’estero, da collocare nella sala in apposite teche. Eventuale videoproiezione di immagini sul soffitto per ricreare l’atmosfera dei diversi scenari nella sala dove sarà allestita la mostra, accompagnata dalla riproduzione di suoni caratteristici.
La Perigeo International People Community Onlus
Conferenza di inaugurazione della Mostra
EARTH MATER: SULLE TRACCE DELL’UOMO
In esposizione presso l’Aurum dal 24 febbraio con Convegno alle ore 17,00, sviluppo e durata mostra fino al 4 marzo 2012.
che avrà luogo
24 febbraio 2012 alle ore 17:00
organizzata in collaborazione con la Presidenza del Consiglio Regionale della Regione Abruzzo
Indirizzi di saluto:
Nazario Pagano, Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo
Paolo Tancredi, Senatore della Repubblica
Luigi Albore Mascia, Sindaco di Pescara
Gianluca Frinchillucci, Direttore Generale della Perigeo International Onlus
Davide Peluzzi, Direttore Explora Perigeo
Tavolo tecnico-scientifico :
Mauro Dolci- Astrofisico INAF - Osservatorio Astronomico di Collurania, membro Explora Team
Wolfgango Plastino – Ricercatore INFN LNGS – Responsabile Esp. ERMES
Lucia Votano- Direttore dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (INFN/ LNGS )
Gino Verrocchi - Meteo-Mundi, Explora Team
Roberto Madrigali - Meteorologo progetto Meteo-Mundi, Explora Team
Alessandro Pini – Esperto in Alimentazione , Capitano di Vascello della Marina Militare Italiana, Explora Team
Giampiero Sammuri - Presidente Parco Regionale della Maremma e Federparchi, membro del direttivo Europarc Federation
Mario Polia – Antropologo Esploratore - Explora Team
Aldo Scaiano – Presidente Circolo Polare Milano
Modera:
Alessandra Poggi – Responsabile Relazioni Esterne e Ufficio Stampa Perigeo Onlus
Collaborazione e Relazioni esterne dell’evento: Isabella Marianacci
ExPlora Team
Esso ha lo scopo di apprendere e diffondere, tramite le individuali esperienze, la conoscenza del sapere umano.
Questa è la sfida
La condivisione e la conoscenza delle aree selvagge del Pianeta Terra. Attraverso lo studio dei Popoli"Estremi", messaggeri della vita sul pianeta.
Grandi spazi quali l'Artico, l'Himalaia, le Ande, l'Antartide e l'Africa saranno i "NOSTRI" luoghi di ricerca : LE TERRE ESTREME. Nel 2010 ci : recheremo in Himalaya..Alla ricerca della Tibù Perduta. Progetto esplorativo , umanitario, nelle valli remote dell'Himalaya, del Ganesh Himal e Rolwaling 2011.
Pietre e Popoli
Era l’anno 2004 nascita del progetto “Pietre e Popoli”, poi il 2005…2006
Un gesto primordiale di “unione e Pace tra i popoli”, là dove la terra tocca il cielo…
Sulla cima della vetta orientale del Gran Sasso si “riunirono” nel luglio 2005, il monte Bianco , l’Etna e il Vatnajokull (Islanda) con un semplice gesto: la donazione di una pietra con sopra inciso : "...Ove la Pietra è figlia della Luce.." Il Fanciullo - Gabriele D'Annunzio.
Poi nel 2006 seguirono il Cerro Torre – Patagonia, l’Everest-Nepal, montagne del Guatemala, del Bangladesch, le isole Far Oer .
I monti e
Nella storia dell’uomo ci sono periodi in cui si ragiona sulla montagna con più ardore, come se si volesse utilizzare come metro per misurare lo stato di salute del Mondo e del genere umano.
Il 2007-2008 Anno Internazionale Polare è uno di quei periodi legati sia nel bene che nel male alla ricerca e conservazione della Terra come necessità primaria per la qualità della vita e per la sopravvivenza, ma il Mondo nonostante l’uomo, continuerà a vivere .
I mass-media e i centri di potere economico e scientifico ricordano che siamo su l’orlo di una catastrofe globale ecologica, puntando l’indice su l’unico responsabile : l’uomo. Alcuni uomini tra ricercatori, scienziati, esploratori , uomini di cultura lanciano un monito! “Salviamo
Per questi e per tanti altri motivi di legame inscindibile con la nostra Madre Terra, il giorno 8 luglio c.m., sarà riproposto il Progetto “Pietre e Popoli” in collaborazione con l’Interamnia World Cup, saliremo per il quarto anno consecutivo sulla vetta orientale del Corno Grande (2903 mt slm) per depositare le pietre donateci da vari rappresentanti dei popoli e la pietra della vetta della Montagna “senza nome” prelevata in Groenlandia Orientale, durante la spedizione scientifico – alpinistica “ Saxum”( Autori: Davide Peluzzi e
Davide Peluzzi
Extreme Mountain the World :Gasherbrum IV
Traversata Sud-Nord del Ghiacciaio Vatnajokull -Iceland - Orfeo Expedition 2002
UNA STORIA D’ACQUA..GHIACCIO ..FUOCO VATNAJOKULL
Islanda 2002
La passione, lo sgomento e la felicità per quello che è definito wilderness, si percepisce dentro se stessi.
Sicuramente l’Islanda, terra incontaminata è il luogo ideale per provare tali sensazioni, dal ricordo fanciullesco e leggendario che stimola la mente e prende forma, azione, in quello che è chiamato: es-plorazione.
La traversata del Vatnajokull è stata programmata durante le fredde serate invernali trascorse davanti ad un buon bicchiere di birra.
Io e Adriano Lolli, abbiamo deciso di essere lì, nel bel mezzo del ghiacciaio più grande d’Europa (8300 Kmq).
Soli…..
Senza alcun aiuto esterno, per avere la possibilità di “perdersi”, ritrovando se stessi.
In quelle distese di ghiaccio, il ricordo di un filo d’erba sembra essere un pensiero prezioso e lontano, come in un sogno.
Il colore dominante è il bianco…..
Nella precedente avventura del 2000, avevamo fatto un primo tentativo di esplorare l’interno del ghiacciaio Vatnajokull, salendo per una nuova via sull’Oraefajokull 2119slm , la montagna più alta d’Islanda. (Airone Ott. 2001) . . .
Un mondo in apparenza sterile, gelido, ma nello stesso tempo bollente.
La spedizione “Orfeo”, oltre all’aspetto esplorativo alpinistico, si è aggiunto quello della ricerca scientifica, il prelievo di microrganismi acquatici in ambienti estremi, per conto dell’Università degli Studi dell’Aquila.
La ricerca scientifica è stata guidata dalla Dott.
Cercando la vita, dove gli elementi naturali sembrano volerla negare……
Partiamo, così arrivati a Keflavik, caricando la nostra jeep fino all’inverosimile, con sci, bob, viveri per 20 giorni e tutto il materiale alpinistico; ci dirigiamo verso i monti meridionali del grande ghiacciaio, alla ricerca della nostra “Euridice”.
Intanto piove.
Dopo aver oltrepassato Vik, la mole del Vatnajokull, domina nel vero senso della parola l’ambiente circostante, pinnacoli di basalto, fiumi vorticosi, sconfinate lingue glaciali con più di
L’orgoglio e la paura di “competere” con tali spazi selvaggi, sollecitava la nostra fantasia, conoscendo ben poco quelle enormi distese bianche.
Un mondo sterile, in apparenza, gelido, ventoso e nello stesso tempo bollente, con i suoi vulcani posti al di sotto del ghiacciaio.
Personalmente, con l’Islanda e il Vatnajokull, ho un rapporto legato ai tempi adolescenziali, quando fantasticavo leggendo le avventure esplorative del vichingo Erik il Rosso.
I primi esploratori di quelle terre a nord.
Pensavo, con un po’ d’invidia, a quegli uomini che per primi approdarono su questa terra incognita, così misteriosa per noi uomini moderni, figuriamoci per loro, che più di mille anni fa la visitarono.
Chissà quante emozioni provarono. Ormai perse per sempre. Gioia, paura, silenzi…
Nel mio intimo, mi sono immedesimato in quegli uomini….
Li immagino, distrutti dalla fatica del lungo viaggio, affamati, l’incognita del ritorno…e con un’immensa felicità che li ha avvolti in quella suprema “solitudine
Terra di ghiaccio: Iceland- Vatnajokull.
Guardando quelle imponenti lingue glaciali, provavo le stesse emozioni, infatti eravamo isolati e nessuno era a conoscenza della posizione del nostro itinerario alpinistico.
Arrivati alla morena del ghiacciaio Skalafeljokull (
Piove ancora, alla temperatura di 4° C.
Il giorno seguente, ci arrampichiamo trascinandoci dietro slitta e attrezzatura varia, alla quota di
Trainare la slitta è più faticoso di quanto avessi pensato, un peso statico, che ci crea problemi quando ci troviamo davanti agli enormi crepacci.
Nella zona centrale del Vatnajokull s’incontrano fratture lunghe km, con uno spessore di
Secondo campo base a quota
Durante la notte la temperatura scende di molti gradi con l’aiuto di un forte vento da nord (dia. Bandiera), la temperatura scende a – 5° C.
Dormire era difficoltoso a causa del forte vento, ma finalmente ci liberava dalle nuvole e dalla nebbia (dia nulla)
.Il giorno seguente il sole splendeva alto nel cielo.
Colori, silenzi, interrotti da fruscii e urla dei venti, lì nel mezzo del Vatnajokull a circa
Non più schiave del nostro corpo, libere e indipendenti.(dia tenda)
Smontiamo nuovamente la tenda, il vento forte da nord non ci lascia mai, ci dirigiamo verso il Kverfioll.
Tornano i grossi ammassi nuvolosi.
I panorami mozzafiato scompaiono di nuovo….nel “nulla”.
Il vento da nord ci soffia in faccia per tutta la giornata, rallentando la progressione.
Percepiamo dei tremori provenienti dal ghiacciaio, lì dove tutto è pianeggiante.
Con sgomento pensiamo a ciò che è al di sotto di noi, ed è tremendamente pericoloso: i vulcani attivi sottostanti.(Jokullaup).
Dopo 8 ore di marcia montiamo la tenda, nevica, prepariamo un pasto caldo.
L’interno della tenda in quel momento era il paradiso sopra l’apocalisse.
I tremori continuano per tutta la corta notte islandese, pensiamo che nel 1998, ci fu l’ultimo Jokullaup (esplosione del vulcano sottostante il ghiacciaio).
Un inferno d’acqua bollente e ghiaccio.
I pensieri e un vento fortissimo, che darà non pochi problemi alla nostra tenda, ma passiamo comunque la notte.
Il giorno seguente, il tempo non migliora e siamo completamente immersi nella nebbia, il vento si placa e continua a nevicare.
Siamo in due, lì, ospiti di un mondo ostile per l’essere umano. Nel frattempo preleviamo altri campioni d’acqua e ghiaccio sperando di trovare qualche microrganismo per
La nostra mente ormai era uscita dagli schemi tradizionali del mondo “civilizzato”, erano i nostri istinti primordiali di sopravvivenza, che regolavano le nostre ore.
Il mondo dei ghiacci era diventata la nostra “casa”. Ci sembrava di essere vissuti da sempre in quei posti.(dia)
In lontananza avvistiamo il Kverfioll (
Sensazioni primordiali, che innalzano la percezione del sentirsi vivi, apprezzandone ogni piccola sfumatura.
“ Vedi, io vivo nel regno dei sogni; la montagna mi introduce nel regno della realtà. Di fronte alla vita e alla morte, si dimostra a se stessi la propria sincerità”. Gary Hamming
Davide Peluzzi
..guardando il Kverfioll - "Orfeo Expedition"
L'Uomo e l'Universo
“L’uomo, nel corso della sua storia, spinto dalla sua sete di conoscenza, si è inoltrato nelle silenziose immensità del Polo Artico; un luogo dalle strane luci del cielo, meravigliosi e solitari panorami, visioni che portano sgomento e stupore nell’animo, simili al fascino dell’esplorazione umana dell’Universo…."
Davide Peluzzi n http://www.exploralimits.com/
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