On our site we are a "scream" help, to give voice to men, women and children of extreme lands of the Himalayas, where life struggles every day against death. Sometimes it takes very little to give hope to the less fortunate ... to begin with you have to be there.
sabato 4 dicembre 2010
DA PESCARA AL GRAN SASSO
PROGETTO
DA PESCARA AL GRAN SASSO: IDENTITÁ E MONTAGNA
A seguito:
dell’interesse dimostrato dai giovani che hanno partecipato ai cinque eventi svoltisi nel mese di novembre 2010 in cinque località dell’Italia relative al progetto IL FILO DI ARIANNA: ARTE COME IDENTITA’ CULTURALE conclusosi a Roma, presso l’Ara Pacis (www.culturalidentity.eu);
della collaborazione avviata con l’Associazione EXPLORA NUNAAT INTERNATIONAL , presieduta dall’esploratore Davide Peluzzi per diffondere l’amore per la montagna attraverso una migliore conoscenza dei luoghi;
della conseguente consegna all’Associazione I.C.S. International Communication Society, promotrice degli eventi, di una simbolica pietra, a ricordo della pietra di calcare incisa dallo stesso Davide Peluzzi sul Gran Sasso d’Italia, in vetta al Corno Grande, sulla cima che guarda ad est il sorgere del Sole, con le seguenti parole tratte da Il Fanciullo di D’Annunzio,
...
"ove la pietra è figlia della luce
e sostanza dell'aere è il pensiere.."
del conseguente avvio, nel 2004, del progetto Pietre e Popoli del Mondo ispirato alla consapevolezza del legame inscindibile tra l’Uomo e la Madre Natura rappresentato dalla pietra, simbolo d’interazione concettuale, a testimonianza del rapporto e interscambio scientifico,culturale e di pacificazione tra i popoli della Terra;
dei bandi 2010/2011 lanciati dall’Associazione I.C.S. International Communication Society, per il progetto IL FILO DI ARIANNA;
è stata concordata una collaborazione tra le suddette Associazioni
per lo sviluppo del progetto
DA PESCARA AL GRAN SASSO: IDENTITÁ E MONTAGNA
Infatti nel bandi 2010/2011 del progetto Il Filo di Arianna settore: GIOVANI IN TRENO PER DISEGNARE L’IDENTITA’ DEL PAESAGGIO si mette in evidenza come una delle maggiori attrattive del nostro Paese sia rappresentata sicuramente dal paesaggio. Ogni paesaggio riflette la società che lo produce e ogni società proietta in esso culture, valori, identità che le sono propri. Attraverso la cultura, vista come sistema di valori e di segni, l’uomo si confronta con il proprio ambiente, conferendo a questo una particolare identità: il paesaggio locale può essere considerato un veicolo di identità culturale che “parla” della società che ne è artefice.
E quale mezzo migliore per gustare il paesaggio dal treno, oppure dai mezzi a mobilità sostenibile, inclusi biciclette, battelli, navette di linea?
A seguito delle considerazioni esposte sono stati elaborati temi di percorsi con esemplificazioni pratiche denominati Percorsi incrociati perché hanno come base due elementi, che nel percorso prospettato, sono l’Identità e la Montagna.
Il progetto è affidato ai giovani tramite gli Istituti scolastici e le Università che potranno realizzare il percorso indicato con tutte le alternative e le modalità possibili.
A questo si aggiunge “Dalfinestrino”: disegni, foto, realizzazioni con qualunque tecnica che identifichino il paesaggio come si vede dal finestrino nei percorsi elaborati. I lavori migliori costituiranno un cyber murales fruibile nel sito web e stampato su materiale vario in copie da inserire, per esempio, nelle stazioni di fermata del treno o di altri mezzi del percorso interessato.
I percorsi ideati e realizzati non dovranno essere un semplice elenco di luoghi, monumenti, chiese e santuari, architetture, ma devono snodarsi secondo un filo conduttore di emozioni artistiche e spirituali che raccontano una storia di arte, di fede e amore, di pittori e architetti famosi, di elementi naturali, parchi, oasi e anche di tradizioni enogastronomiche: insomma una identità unica e irrepetibile da comunicare ad altri giovani, ad altri visitatori.
Le Associazioni promotrici contatteranno la televisione pubblica e le televisioni locali affinché seguano e diano visibilità al lavoro che svolgeranno i giovani accompagnati dai loro docenti attraverso la varie tappe e la realizzazione del lavoro finale.
Partecipazione al bando 2010/2011
Sono invitati a partecipare gli studenti delle scuole primarie, scuole secondarie di primo e secondo grado, e delle Università residenti in Abruzzo.
I lavori potranno essere realizzati mediante le nuove tecnologie della comunicazione (Cd Rom, Internet, Video) oltre che il tradizionale prodotto cartaceo (in questo caso si chiede anche la realizzazione di una sintesi in PowerPoint). Il prodotto propriamente detto dovrà essere accompagnato da una sintesi al massimo di una cartella, e da una bibliografia e una sitografia limitata a massimo due indicazioni.
Sono ammessi alla selezione non più di 2 lavori per ogni Istituzione scolastica.
La presentazione di tutti i lavori multimediali dovrà essere accompagnata da una sintesi in digitale e cartacea.
Comunicazioni
Adesioni entro il 15 gennaio 2011
Invio lavori entro il 15 maggio 2011.
Al ricevimento del modulo di adesione allegato, verrà inviata una scheda di partecipazione da spedire insieme al lavoro.
Informazioni:
A questo bando di concorso sarà data ampia diffusione nei siti del Ministero dell’Istruzione Università Ricerca, e degli Enti collaboratori. Sarà inoltre inserito nel sito www.CulturalIdentityDays.eu dell’Associazione I.C.S.
Per qualsiasi informazione di approfondimento si invita ad utilizzare l’e-mail: icsociety@tin.it
Selezione:
Una giuria qualificata nei diversi settori della cultura italiana e delle nuove tecnologie, coadiuvata dai Rappresentanti degli Enti locali della Regione Abruzzo dove avrà luogo l’evento finale, selezionerà i lavori migliori che saranno presentati in eventi locali e nazionali ed ivi premiati. Troveranno, poi, una loro collocazione o una loro segnalazione nel sito internet www.CulturalIdentity.eu dedicato al progetto Il Filo di Arianna, che potrà costituire una specie di portolano per attività di ricerca e di approfondimento didattico con la possibilità di essere un vero e proprio progetto in progress aperto alla dialettica fra scuola e istituzioni, luogo di una sinergia che ha la finalità di dare voce alle forze più vivaci presenti nel mondo della scuola e contribuire alla loro autonoma espressione.
Ente coordinatore:
Associazione ICS
International Communication Society,
P.O. Box 204, Ufficio Postale
Piazza San Silvestro, 19 - 00187 Roma.
Tel. +390670453308; fax +390677206257;
e-mail: icsociety@tin.it .
sito web: www.culturalidentity.eu.
ExPlora Team
Esso ha lo scopo di apprendere e diffondere, tramite le individuali esperienze, la conoscenza del sapere umano.
Questa è la sfida
La condivisione e la conoscenza delle aree selvagge del Pianeta Terra. Attraverso lo studio dei Popoli"Estremi", messaggeri della vita sul pianeta.
Grandi spazi quali l'Artico, l'Himalaia, le Ande, l'Antartide e l'Africa saranno i "NOSTRI" luoghi di ricerca : LE TERRE ESTREME. Nel 2010 ci : recheremo in Himalaya..Alla ricerca della Tibù Perduta. Progetto esplorativo , umanitario, nelle valli remote dell'Himalaya, del Ganesh Himal e Rolwaling 2011.
Pietre e Popoli
Era l’anno 2004 nascita del progetto “Pietre e Popoli”, poi il 2005…2006
Un gesto primordiale di “unione e Pace tra i popoli”, là dove la terra tocca il cielo…
Sulla cima della vetta orientale del Gran Sasso si “riunirono” nel luglio 2005, il monte Bianco , l’Etna e il Vatnajokull (Islanda) con un semplice gesto: la donazione di una pietra con sopra inciso : "...Ove la Pietra è figlia della Luce.." Il Fanciullo - Gabriele D'Annunzio.
Poi nel 2006 seguirono il Cerro Torre – Patagonia, l’Everest-Nepal, montagne del Guatemala, del Bangladesch, le isole Far Oer .
I monti e
Nella storia dell’uomo ci sono periodi in cui si ragiona sulla montagna con più ardore, come se si volesse utilizzare come metro per misurare lo stato di salute del Mondo e del genere umano.
Il 2007-2008 Anno Internazionale Polare è uno di quei periodi legati sia nel bene che nel male alla ricerca e conservazione della Terra come necessità primaria per la qualità della vita e per la sopravvivenza, ma il Mondo nonostante l’uomo, continuerà a vivere .
I mass-media e i centri di potere economico e scientifico ricordano che siamo su l’orlo di una catastrofe globale ecologica, puntando l’indice su l’unico responsabile : l’uomo. Alcuni uomini tra ricercatori, scienziati, esploratori , uomini di cultura lanciano un monito! “Salviamo
Per questi e per tanti altri motivi di legame inscindibile con la nostra Madre Terra, il giorno 8 luglio c.m., sarà riproposto il Progetto “Pietre e Popoli” in collaborazione con l’Interamnia World Cup, saliremo per il quarto anno consecutivo sulla vetta orientale del Corno Grande (2903 mt slm) per depositare le pietre donateci da vari rappresentanti dei popoli e la pietra della vetta della Montagna “senza nome” prelevata in Groenlandia Orientale, durante la spedizione scientifico – alpinistica “ Saxum”( Autori: Davide Peluzzi e
Davide Peluzzi
Extreme Mountain the World :Gasherbrum IV
Traversata Sud-Nord del Ghiacciaio Vatnajokull -Iceland - Orfeo Expedition 2002
UNA STORIA D’ACQUA..GHIACCIO ..FUOCO VATNAJOKULL
Islanda 2002
La passione, lo sgomento e la felicità per quello che è definito wilderness, si percepisce dentro se stessi.
Sicuramente l’Islanda, terra incontaminata è il luogo ideale per provare tali sensazioni, dal ricordo fanciullesco e leggendario che stimola la mente e prende forma, azione, in quello che è chiamato: es-plorazione.
La traversata del Vatnajokull è stata programmata durante le fredde serate invernali trascorse davanti ad un buon bicchiere di birra.
Io e Adriano Lolli, abbiamo deciso di essere lì, nel bel mezzo del ghiacciaio più grande d’Europa (8300 Kmq).
Soli…..
Senza alcun aiuto esterno, per avere la possibilità di “perdersi”, ritrovando se stessi.
In quelle distese di ghiaccio, il ricordo di un filo d’erba sembra essere un pensiero prezioso e lontano, come in un sogno.
Il colore dominante è il bianco…..
Nella precedente avventura del 2000, avevamo fatto un primo tentativo di esplorare l’interno del ghiacciaio Vatnajokull, salendo per una nuova via sull’Oraefajokull 2119slm , la montagna più alta d’Islanda. (Airone Ott. 2001) . . .
Un mondo in apparenza sterile, gelido, ma nello stesso tempo bollente.
La spedizione “Orfeo”, oltre all’aspetto esplorativo alpinistico, si è aggiunto quello della ricerca scientifica, il prelievo di microrganismi acquatici in ambienti estremi, per conto dell’Università degli Studi dell’Aquila.
La ricerca scientifica è stata guidata dalla Dott.
Cercando la vita, dove gli elementi naturali sembrano volerla negare……
Partiamo, così arrivati a Keflavik, caricando la nostra jeep fino all’inverosimile, con sci, bob, viveri per 20 giorni e tutto il materiale alpinistico; ci dirigiamo verso i monti meridionali del grande ghiacciaio, alla ricerca della nostra “Euridice”.
Intanto piove.
Dopo aver oltrepassato Vik, la mole del Vatnajokull, domina nel vero senso della parola l’ambiente circostante, pinnacoli di basalto, fiumi vorticosi, sconfinate lingue glaciali con più di
L’orgoglio e la paura di “competere” con tali spazi selvaggi, sollecitava la nostra fantasia, conoscendo ben poco quelle enormi distese bianche.
Un mondo sterile, in apparenza, gelido, ventoso e nello stesso tempo bollente, con i suoi vulcani posti al di sotto del ghiacciaio.
Personalmente, con l’Islanda e il Vatnajokull, ho un rapporto legato ai tempi adolescenziali, quando fantasticavo leggendo le avventure esplorative del vichingo Erik il Rosso.
I primi esploratori di quelle terre a nord.
Pensavo, con un po’ d’invidia, a quegli uomini che per primi approdarono su questa terra incognita, così misteriosa per noi uomini moderni, figuriamoci per loro, che più di mille anni fa la visitarono.
Chissà quante emozioni provarono. Ormai perse per sempre. Gioia, paura, silenzi…
Nel mio intimo, mi sono immedesimato in quegli uomini….
Li immagino, distrutti dalla fatica del lungo viaggio, affamati, l’incognita del ritorno…e con un’immensa felicità che li ha avvolti in quella suprema “solitudine
Terra di ghiaccio: Iceland- Vatnajokull.
Guardando quelle imponenti lingue glaciali, provavo le stesse emozioni, infatti eravamo isolati e nessuno era a conoscenza della posizione del nostro itinerario alpinistico.
Arrivati alla morena del ghiacciaio Skalafeljokull (
Piove ancora, alla temperatura di 4° C.
Il giorno seguente, ci arrampichiamo trascinandoci dietro slitta e attrezzatura varia, alla quota di
Trainare la slitta è più faticoso di quanto avessi pensato, un peso statico, che ci crea problemi quando ci troviamo davanti agli enormi crepacci.
Nella zona centrale del Vatnajokull s’incontrano fratture lunghe km, con uno spessore di
Secondo campo base a quota
Durante la notte la temperatura scende di molti gradi con l’aiuto di un forte vento da nord (dia. Bandiera), la temperatura scende a – 5° C.
Dormire era difficoltoso a causa del forte vento, ma finalmente ci liberava dalle nuvole e dalla nebbia (dia nulla)
.Il giorno seguente il sole splendeva alto nel cielo.
Colori, silenzi, interrotti da fruscii e urla dei venti, lì nel mezzo del Vatnajokull a circa
Non più schiave del nostro corpo, libere e indipendenti.(dia tenda)
Smontiamo nuovamente la tenda, il vento forte da nord non ci lascia mai, ci dirigiamo verso il Kverfioll.
Tornano i grossi ammassi nuvolosi.
I panorami mozzafiato scompaiono di nuovo….nel “nulla”.
Il vento da nord ci soffia in faccia per tutta la giornata, rallentando la progressione.
Percepiamo dei tremori provenienti dal ghiacciaio, lì dove tutto è pianeggiante.
Con sgomento pensiamo a ciò che è al di sotto di noi, ed è tremendamente pericoloso: i vulcani attivi sottostanti.(Jokullaup).
Dopo 8 ore di marcia montiamo la tenda, nevica, prepariamo un pasto caldo.
L’interno della tenda in quel momento era il paradiso sopra l’apocalisse.
I tremori continuano per tutta la corta notte islandese, pensiamo che nel 1998, ci fu l’ultimo Jokullaup (esplosione del vulcano sottostante il ghiacciaio).
Un inferno d’acqua bollente e ghiaccio.
I pensieri e un vento fortissimo, che darà non pochi problemi alla nostra tenda, ma passiamo comunque la notte.
Il giorno seguente, il tempo non migliora e siamo completamente immersi nella nebbia, il vento si placa e continua a nevicare.
Siamo in due, lì, ospiti di un mondo ostile per l’essere umano. Nel frattempo preleviamo altri campioni d’acqua e ghiaccio sperando di trovare qualche microrganismo per
La nostra mente ormai era uscita dagli schemi tradizionali del mondo “civilizzato”, erano i nostri istinti primordiali di sopravvivenza, che regolavano le nostre ore.
Il mondo dei ghiacci era diventata la nostra “casa”. Ci sembrava di essere vissuti da sempre in quei posti.(dia)
In lontananza avvistiamo il Kverfioll (
Sensazioni primordiali, che innalzano la percezione del sentirsi vivi, apprezzandone ogni piccola sfumatura.
“ Vedi, io vivo nel regno dei sogni; la montagna mi introduce nel regno della realtà. Di fronte alla vita e alla morte, si dimostra a se stessi la propria sincerità”. Gary Hamming
Davide Peluzzi
..guardando il Kverfioll - "Orfeo Expedition"
L'Uomo e l'Universo
“L’uomo, nel corso della sua storia, spinto dalla sua sete di conoscenza, si è inoltrato nelle silenziose immensità del Polo Artico; un luogo dalle strane luci del cielo, meravigliosi e solitari panorami, visioni che portano sgomento e stupore nell’animo, simili al fascino dell’esplorazione umana dell’Universo…."
Davide Peluzzi n http://www.exploralimits.com/
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