SaxuMundi Explora Limits
Esplorazioni, Ricerche e Aiuti Umanitari
On our site we are a "scream" help, to give voice to men, women and children of extreme lands of the Himalayas, where life struggles every day against death. Sometimes it takes very little to give hope to the less fortunate ... to begin with you have to be there.
martedì 22 novembre 2016
RUTILIUS MONS - VIA SUL SAN FRANCO GRAN SASSO D'ITALIA
- : Salita Dedicata a Franco - il Rutilius Mons — presso Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.
- 16 novembre alle ore 9:55
- Un interessante prima salita sul Rutilius Mons (San Franco) per un nuovo canale e cresta che conducono alla vetta dal roccioso versante sud.
- Una "nuova" visione del monte San Franco, con i suoi torrioni di calcare del versante sud. Una nuova area per l'arrampicata estiva es invernale.
- Sviluppo della salita, dai 1500 metri della base della valle del Vasto fino alla vetta con i suoi 2130 metri. Fantastici i panorami al lago di Campotosto e i monti della Laga, alle vette maggiori del Corno Grande, del Monte Corvo, del Pizzo Intermesoli, delle Malecoste ( Percorso Bonatti ) al Monte Cefalone, fino alla Maiella e gli altri massicci appenninici come i Monti Sibillini così duramente colpiti dal terremoto del 30 ottobre 2016.
Il roccioso versante sud del San Franco - Rutiluis Mons |
Avvicinamento alle fasce rocciose ed individuazione del canale in direzione della vetta "Rutilius Mons". |
Il canale sulla dx con le strutture verticali del versante sud. |
Avvicinamento delicato al canale su terreno con ghiaie e rocce( ghiacciate ) ed erba. |
Dentro il canale |
Davide Peluzzi, prima dell'uscita del canale. |
A metà del canale. |
Progressione e particolari. |
Particolare prima dell'uscita. |
Giuseppe De Angelis, dopo l'uscita del canale. |
Particolari della progressione su calcare con difficoltà alpinistiche di 2 grado. |
Uscita sul primo torrione. |
Particolari del secondo torrione. |
Davide |
Superamento del secondo torrione. |
La sella di Monte Corvo, il Pizzo Intermesoli e la mole del Corno Grande con i suoi 2912 metri. |
Particolari, Giuseppe. Un momento di relax. |
Paricolari. |
Davide Peluzzi e Giuseppe De Angelis all'uscita sul versante nord innevato e ghiacciato. |
Paricolari del Monte san Franco dopo l'uscita della via "Rutilius Mons". |
Sulla larga cresta ed il lago di Campotosto. |
Dalla cresta sommitale guardando da "terra" il Monte Corvo, il Corno Grande e le altre vette dell' Appennino centrale. |
Particolari di strutture di ghiaccio sulla vetta del monte San Franco. |
Davide Peluzzi alla base della via "Rutilius Mons". |
venerdì 11 novembre 2016
RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO DI BEDING - ROLWALING
- Fratellanza e Rispetto Umano. Con immenso piacere condivido le foto inviate da Phurba Tenjing Sherpa sullo stato dell'arte della ricostruzione del Tempio di Beding. Grazie ai fondi stanziati da Josef Einwaller, Explora Nunaat International ( www.exploralimits.com) da Frans Welkamp e da altri amici come Alfredo Altitonante... è stata possibile la ricostruzione del Tempio di Beding nella Rolwaling con la direzione dei Mount Everest Summiters Club, Rolwaling, Dolakha. Grazie a Mingma G. Sherpa e Phurba Tenjing Sherpa il sogno è diventato realtà. Un primo passo verso la rinascita della valle. con l'auspicio di un mondo migliore...
- Sono immensamente FELICE.
Il nuovo Tempio durante la ricostruzione. |
Beding con il suo nuovo Tempio. |
Particolari. |
Mappa Geografica del Percorso Bonatti dal Gran Sasso a L'Himalaya ( Rolwaling ). A 3690 metri il villaggio di Beding. |
mercoledì 18 maggio 2016
LO YETI ESISTE: è una scimmia!
Molti esploratori europei e non come Eric Shipton, Reinold Messner ed altri hanno indicato alcune strade da seguire, ma ritengo che la più "corretta" sia quella di Norgay T. Sherpa, nella sua semplicità e chiarezza affermava che lo Yeti era una "grande scimmia".
Affermazione concreta e reale nelle tracce che ho trovato nel 2013 nell'area del Ripimo glacier, nella Rolwaling himal dopo le preziose indicazioni e testimonianza dell'amico Dorjie Sherpa di Beding.
Tali tracce sono state poi rielaborate in 3D ( JMotion www.jmotion.it ) in Italia e con grande stupore visualizzano la loro forma...un piede di un primate, molto simile ad un gorilla...
Di seguito esporrò alcune foto e sviluppi della ricerca.
EXPLORA NUNAAT INTERNATIONAL - www.exploralimits.com |
Impronta trovata nel 2013 sul Ghiacciaio Ripimo - Rolwaling. |
Elaborazione in 3D dell'orma trovata nel 2013 sul Ripimo Glacier. |
Per la grande attualità riporterò alcune parole di Norgay Tenzing Sherpa in merito alle sue esperienze di vita nella "sua" Himalaya.
" non appena raggiungemmo il ghiacciaio,ci dividemmo in squadre e battemmo sistematicamente la zona per diversi giorni. Ma questa volta non trovammo nulla. O almeno, non trovammo traccia di Smith.
Trovammo invece le orme di uno Yeti.
Dirò ora quello che so dello Yeti, o "Spaventoso Uomo delle Nevi". La prima volta che ne vidi le tracce fu nel 1946, sul ghiacciaio di Zemu, e una seconda ed ultima volta nel 1952 con gli svizzeri, vicino alla base dell'Evererst.
Quando ero ragazzo, nel Solo kumbu, avevo visto spesso, sui ghiacciai e verso il culmine delle colline, escrementi che,ne ero sicuro, potevano essere soltanto di uno Yeti.
Avevo sentito molte storie da mio padre e da altri.
Ecco le storie di mio padre.
Egli aveva incontrato la prima volta questa strana creatura sul ghiacciaio di Barun, vicino al Makalu e anche a Tsa Chu, dove era nato.
Assomigliava ad una grossa scimmia, solo che aveva gli occhi infossati e la testa appuntita. Era di colore grigiastro... alto un metro e venti circa.
Mio Padre vide lo yeti una seconda volta: accadde nel 1935, quando valicò il passo del Nangpa La e scese a Rongbuk per farmi visita in occasione della mia spedizione all'Everest.
Una mattina... avevava sentito un suono sibilante fuori dalla tenda... lo vide sul pendio...si sentì invadere dalla paura. Mi raggiunse al campo due, mi abbracciò e disse: " Ho fatto tutta questa strada per vedere mio figlio, e invece ho visto uno Yeti".
Non sono superstizioso. Non credo che lo Yeti sia un essere sovrannaturale, ne presto fede a tutte le fantasticherie che ho sentito.
Ma so che mio padre non era un bugiardo e non ha inventato quello che mi ha raccontato. E al di là di ogni dubbio, le impronte che ho visto sia sul ghiacciaio di Zemu nel 1946, sia nei dintorni dellìEverest nel 1952, non assomigliano a quelle di qualsiasi essere conosciuto. anche se non posso dimostrarlo, sono convinto che quelle creature esistono.
Probabilmente un tipo di scimmia che ancora non conosciamo".
Un cranio di una grande scimmia trovato nella Rolwaling Himal. |
Un cranio di una grande scimmia ( Rolwaling) messo a confronto con crani umani..Una foto scattata ai margini della foresta oltre Beding di un esemplare di scimmia bianca delle montagne. |
ROLWALING HIMAL - YETI A breve un documentario video che racconterà la storia della valle Nascosta e della sua creatura misteriosa: lo Yeti. |
martedì 3 maggio 2016
Stories of mountain, men and legends.
Il ricordo di Guido Monzino da parte degli Sherpa, viene sempre descritto come un'ottima persona con una spiccata umanità. Il tutto mi rende felice e pensare che l'uomo che ha portato l'Italia sull'Everest o meglio Sagarmatha, al Polo Nord Geografico è stato nella sua Patria ( l'Italia) del tutto dimenticato. Guido Monzino credo che meriti un documentario che lo ricordi.
Da anni sto cercando unire alcuni"pezzi", speriamo di riuscirci.
www.exploralimits.com ROLWALING HIMAL 2015
EXTREME MALANGUR EXPEDITION VISIT NEPAL HELP TO NEPAL
venerdì 29 aprile 2016
TOP THE WORLD ICEFALL EVEREST 2016
Un gesto eroico per tutto il Nepal e per tutti gli scalatori del Mondo: la riapertura della terribile via sulla grande cascata di ghiaccio dell'Everest ( ICE FALL Kumbu ) effettuata dal Team di Phurba ( Mount Everest Summitter's Club) della Rolwaling. Non è per caso che degli alpinisti della Rolwaling Himal ( epicentro del secondo terremoto 7.4 Richter) siano loro a dare l'eroico esempio di riapertura della via sull'Everest. Un gesto atteso da tutti gli appassionati di montagna del Mondo.
Portare con se la bandiera dell'Explora Nunaat International, a rappresentanza del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dei Lions Teramo ed Avezzano e del comune di Fara San Martino (CH) gemellato con il villaggio di Beding, veramente " non ha prezzo" un gesto umano di vera solidarietà tra gli uomini.
La nostra anima ora è con tutto il Team di Phurba. Un gesto straordinario effettuato da uomini straordinari: gli Sherpa.
An act of great humanity by Tenjing's Phurba Sherpa.
A heroic gesture for all of Nepal and all climbers of the World: the reopening of the terrible way the big icefall Everest (ICE FALL Kumbu) made from Phurba Team (Mount Everest Summiter's Club) of Rolwaling. It is not by chance that the mountaineers of Rolwaling Himal (epicenter of the second earthquake 7.4 Richter) for them to give the heroic example of the reopening of the road to Everest. A gesture awaited by all lovers of the mountains of the world. Carry with them the banner of 'Explora Nunaat International, National Park Gran Sasso and Monti della Laga , Lions of Teramo and the municipality of Fara San Martino (CH) twinned with the village of beding, truly "priceless" a human gesture of true solidarity among men. Our soul is now with all the Phurba Team. An extraordinary gesture made by extraordinary men: the Sherpas.
martedì 5 aprile 2016
Un GRIDO d'AIUTO per la ROLWALING - BOLOGNA UNIBO
BOLOGNA - Popoli estremi dall’Artico all’Himalaya -
Un GRIDO d'AIUTO per la ROLWALING - NEPAL - Scienza ed Espolorazione.
venerdì 5 febbraio 2016
lunedì 1 febbraio 2016
Lo YETI tra leggenda e scienza - Rolwaling Himal - EXPLORA
Tre spedizioni di ricerca: Earth Mater 2011, Gaurishankar 2013, Extreme Malangur 2015. |
Ricerca ed esplorazione in centro Asia in collaborazione con il BiGeA di Bologna - ALMA MATER STUDIORUM. |
Tracce del Gigantopitecus, il Prof. Sherenk del Max Plank Institute di Lipsia. |
Evuluzione Umana: il rapporto tra il volume della scatola cranica e la mandibola. |
Studio delle mappe nella casa di Dorjie Sherpa a Beding. |
Una scimmia fotografata a 3000 metri di quota. Nell'immagine seguente una donna al lavoro lungo i verticali pendii del Gaurishankar a 3000 metri di quota |
Morfologia degli arti dei primati. |
Reperti ossei individuati nella Rolwaling: un cranio di una grande scimmia. |
Testimonianza diretta di un monaco di Beding sulla presenza di primati nella alta valle del Rolwaling. Maggiori info su www.exploralimts.com |
giovedì 21 gennaio 2016
EXTREME MALANGUR EXPEDITION 2015 - OMA TSHO
www.exploralimits.com ph. Davide Peluzzi |
Case completamente distrutte dal terremoto e da una frana. ph. Giorgio Marinelli |
Studiando le mappe con la guida Dorzije Sherpa a Beding. ph. Giorgio Marinelli |
Un cranio di scimmia bianca della Rolwaling - ph.Davide Peluzzi |
Campo base sul lago OMA TSHO - ph. Davide Peluzzi |
Rikigo cresta - Giorgio Marinelli e Davide Peluzzi |
Rikigo - Kangnakugo - ph. Davide Peluzzi |
Sacralità OMATSHO Rolwaling - ph.Davide Peluzzi e Giorgio Marinelli |
Cresta Sud Rikigo - ph.Davide Peluzzi |
Cresta sud del Rikigo 5981 m. ph.Davide Peluzzi |
ExPlora Team
Esso ha lo scopo di apprendere e diffondere, tramite le individuali esperienze, la conoscenza del sapere umano.
Questa è la sfida
La condivisione e la conoscenza delle aree selvagge del Pianeta Terra. Attraverso lo studio dei Popoli"Estremi", messaggeri della vita sul pianeta.
Grandi spazi quali l'Artico, l'Himalaia, le Ande, l'Antartide e l'Africa saranno i "NOSTRI" luoghi di ricerca : LE TERRE ESTREME. Nel 2010 ci : recheremo in Himalaya..Alla ricerca della Tibù Perduta. Progetto esplorativo , umanitario, nelle valli remote dell'Himalaya, del Ganesh Himal e Rolwaling 2011.
Pietre e Popoli
Era l’anno 2004 nascita del progetto “Pietre e Popoli”, poi il 2005…2006
Un gesto primordiale di “unione e Pace tra i popoli”, là dove la terra tocca il cielo…
Sulla cima della vetta orientale del Gran Sasso si “riunirono” nel luglio 2005, il monte Bianco , l’Etna e il Vatnajokull (Islanda) con un semplice gesto: la donazione di una pietra con sopra inciso : "...Ove la Pietra è figlia della Luce.." Il Fanciullo - Gabriele D'Annunzio.
Poi nel 2006 seguirono il Cerro Torre – Patagonia, l’Everest-Nepal, montagne del Guatemala, del Bangladesch, le isole Far Oer .
I monti e
Nella storia dell’uomo ci sono periodi in cui si ragiona sulla montagna con più ardore, come se si volesse utilizzare come metro per misurare lo stato di salute del Mondo e del genere umano.
Il 2007-2008 Anno Internazionale Polare è uno di quei periodi legati sia nel bene che nel male alla ricerca e conservazione della Terra come necessità primaria per la qualità della vita e per la sopravvivenza, ma il Mondo nonostante l’uomo, continuerà a vivere .
I mass-media e i centri di potere economico e scientifico ricordano che siamo su l’orlo di una catastrofe globale ecologica, puntando l’indice su l’unico responsabile : l’uomo. Alcuni uomini tra ricercatori, scienziati, esploratori , uomini di cultura lanciano un monito! “Salviamo
Per questi e per tanti altri motivi di legame inscindibile con la nostra Madre Terra, il giorno 8 luglio c.m., sarà riproposto il Progetto “Pietre e Popoli” in collaborazione con l’Interamnia World Cup, saliremo per il quarto anno consecutivo sulla vetta orientale del Corno Grande (2903 mt slm) per depositare le pietre donateci da vari rappresentanti dei popoli e la pietra della vetta della Montagna “senza nome” prelevata in Groenlandia Orientale, durante la spedizione scientifico – alpinistica “ Saxum”( Autori: Davide Peluzzi e
Davide Peluzzi
Extreme Mountain the World :Gasherbrum IV
Traversata Sud-Nord del Ghiacciaio Vatnajokull -Iceland - Orfeo Expedition 2002
UNA STORIA D’ACQUA..GHIACCIO ..FUOCO VATNAJOKULL
Islanda 2002
La passione, lo sgomento e la felicità per quello che è definito wilderness, si percepisce dentro se stessi.
Sicuramente l’Islanda, terra incontaminata è il luogo ideale per provare tali sensazioni, dal ricordo fanciullesco e leggendario che stimola la mente e prende forma, azione, in quello che è chiamato: es-plorazione.
La traversata del Vatnajokull è stata programmata durante le fredde serate invernali trascorse davanti ad un buon bicchiere di birra.
Io e Adriano Lolli, abbiamo deciso di essere lì, nel bel mezzo del ghiacciaio più grande d’Europa (8300 Kmq).
Soli…..
Senza alcun aiuto esterno, per avere la possibilità di “perdersi”, ritrovando se stessi.
In quelle distese di ghiaccio, il ricordo di un filo d’erba sembra essere un pensiero prezioso e lontano, come in un sogno.
Il colore dominante è il bianco…..
Nella precedente avventura del 2000, avevamo fatto un primo tentativo di esplorare l’interno del ghiacciaio Vatnajokull, salendo per una nuova via sull’Oraefajokull 2119slm , la montagna più alta d’Islanda. (Airone Ott. 2001) . . .
Un mondo in apparenza sterile, gelido, ma nello stesso tempo bollente.
La spedizione “Orfeo”, oltre all’aspetto esplorativo alpinistico, si è aggiunto quello della ricerca scientifica, il prelievo di microrganismi acquatici in ambienti estremi, per conto dell’Università degli Studi dell’Aquila.
La ricerca scientifica è stata guidata dalla Dott.
Cercando la vita, dove gli elementi naturali sembrano volerla negare……
Partiamo, così arrivati a Keflavik, caricando la nostra jeep fino all’inverosimile, con sci, bob, viveri per 20 giorni e tutto il materiale alpinistico; ci dirigiamo verso i monti meridionali del grande ghiacciaio, alla ricerca della nostra “Euridice”.
Intanto piove.
Dopo aver oltrepassato Vik, la mole del Vatnajokull, domina nel vero senso della parola l’ambiente circostante, pinnacoli di basalto, fiumi vorticosi, sconfinate lingue glaciali con più di
L’orgoglio e la paura di “competere” con tali spazi selvaggi, sollecitava la nostra fantasia, conoscendo ben poco quelle enormi distese bianche.
Un mondo sterile, in apparenza, gelido, ventoso e nello stesso tempo bollente, con i suoi vulcani posti al di sotto del ghiacciaio.
Personalmente, con l’Islanda e il Vatnajokull, ho un rapporto legato ai tempi adolescenziali, quando fantasticavo leggendo le avventure esplorative del vichingo Erik il Rosso.
I primi esploratori di quelle terre a nord.
Pensavo, con un po’ d’invidia, a quegli uomini che per primi approdarono su questa terra incognita, così misteriosa per noi uomini moderni, figuriamoci per loro, che più di mille anni fa la visitarono.
Chissà quante emozioni provarono. Ormai perse per sempre. Gioia, paura, silenzi…
Nel mio intimo, mi sono immedesimato in quegli uomini….
Li immagino, distrutti dalla fatica del lungo viaggio, affamati, l’incognita del ritorno…e con un’immensa felicità che li ha avvolti in quella suprema “solitudine
Terra di ghiaccio: Iceland- Vatnajokull.
Guardando quelle imponenti lingue glaciali, provavo le stesse emozioni, infatti eravamo isolati e nessuno era a conoscenza della posizione del nostro itinerario alpinistico.
Arrivati alla morena del ghiacciaio Skalafeljokull (
Piove ancora, alla temperatura di 4° C.
Il giorno seguente, ci arrampichiamo trascinandoci dietro slitta e attrezzatura varia, alla quota di
Trainare la slitta è più faticoso di quanto avessi pensato, un peso statico, che ci crea problemi quando ci troviamo davanti agli enormi crepacci.
Nella zona centrale del Vatnajokull s’incontrano fratture lunghe km, con uno spessore di
Secondo campo base a quota
Durante la notte la temperatura scende di molti gradi con l’aiuto di un forte vento da nord (dia. Bandiera), la temperatura scende a – 5° C.
Dormire era difficoltoso a causa del forte vento, ma finalmente ci liberava dalle nuvole e dalla nebbia (dia nulla)
.Il giorno seguente il sole splendeva alto nel cielo.
Colori, silenzi, interrotti da fruscii e urla dei venti, lì nel mezzo del Vatnajokull a circa
Non più schiave del nostro corpo, libere e indipendenti.(dia tenda)
Smontiamo nuovamente la tenda, il vento forte da nord non ci lascia mai, ci dirigiamo verso il Kverfioll.
Tornano i grossi ammassi nuvolosi.
I panorami mozzafiato scompaiono di nuovo….nel “nulla”.
Il vento da nord ci soffia in faccia per tutta la giornata, rallentando la progressione.
Percepiamo dei tremori provenienti dal ghiacciaio, lì dove tutto è pianeggiante.
Con sgomento pensiamo a ciò che è al di sotto di noi, ed è tremendamente pericoloso: i vulcani attivi sottostanti.(Jokullaup).
Dopo 8 ore di marcia montiamo la tenda, nevica, prepariamo un pasto caldo.
L’interno della tenda in quel momento era il paradiso sopra l’apocalisse.
I tremori continuano per tutta la corta notte islandese, pensiamo che nel 1998, ci fu l’ultimo Jokullaup (esplosione del vulcano sottostante il ghiacciaio).
Un inferno d’acqua bollente e ghiaccio.
I pensieri e un vento fortissimo, che darà non pochi problemi alla nostra tenda, ma passiamo comunque la notte.
Il giorno seguente, il tempo non migliora e siamo completamente immersi nella nebbia, il vento si placa e continua a nevicare.
Siamo in due, lì, ospiti di un mondo ostile per l’essere umano. Nel frattempo preleviamo altri campioni d’acqua e ghiaccio sperando di trovare qualche microrganismo per
La nostra mente ormai era uscita dagli schemi tradizionali del mondo “civilizzato”, erano i nostri istinti primordiali di sopravvivenza, che regolavano le nostre ore.
Il mondo dei ghiacci era diventata la nostra “casa”. Ci sembrava di essere vissuti da sempre in quei posti.(dia)
In lontananza avvistiamo il Kverfioll (
Sensazioni primordiali, che innalzano la percezione del sentirsi vivi, apprezzandone ogni piccola sfumatura.
“ Vedi, io vivo nel regno dei sogni; la montagna mi introduce nel regno della realtà. Di fronte alla vita e alla morte, si dimostra a se stessi la propria sincerità”. Gary Hamming
Davide Peluzzi
..guardando il Kverfioll - "Orfeo Expedition"
L'Uomo e l'Universo
“L’uomo, nel corso della sua storia, spinto dalla sua sete di conoscenza, si è inoltrato nelle silenziose immensità del Polo Artico; un luogo dalle strane luci del cielo, meravigliosi e solitari panorami, visioni che portano sgomento e stupore nell’animo, simili al fascino dell’esplorazione umana dell’Universo…."
Davide Peluzzi n http://www.exploralimits.com/